sabato 22 novembre 2008

Rosso come il cielo

Anno 1971. Un bambino toscano, Mirco Mencacci, si ferisce agli occhi mentre gioca con un fucile. L'incidente gli provoca la cecità.Viene mandato nel collegio per ciechi "David Chiossone" di Genove dove, tra costrizioni e regolamenti assai severi, trova un ambiente ostile al suo carattere ribelle.

Grazie ad un vecchio registratore scopre una passione per i suoni e le loro caratteristiche narrative ed espressive. Inizia a creare delle favole fatte solo di rumori, con la complicità di Francesca, sua coetanea, figlia della custode della scuola.La scuola - ad eccezione di Don Giulio (un Paolo Sassanelli in grande forma) - cerca di impedirgli in tutti i modi di coltivare la sua passione. Ma non basta per fermare il talento di Mirco, che coinvolge nelle sue attività anche i compagni di classe, facendo rinascere in loro l'entusiasmo e la gioia di vivere tipica dei ragazzi della loro età. Quell'entusiasmo che l'istituto cerca di frenare, per lasciar spazio alla rassegnazione ed alla vana speranza di un futuro per loro appena "accettabile", fra dottrina, disciplina e corsi per imparare un mestiere alla loro portata (il tessitore, il telefonista, etc.).

Le uscite proibite e le sue attività "clandestine" portano Mirco all'espulsione dalla scuola. Ma con la dura presa di posizione di Don Giulio nei confronti dell'istituto e le mobilitazioni della società civile, il ragazzo viene riammesso.Con l'aiuto di Don Giulio, in occasione della fine dell'anno scolastico, Mirco riesce a mettere in scena uno spettacolo teatrale fatto solo di suoni, con un pubblico bendato.

Mirco Mencacci oggi è uno dei più apprezzati tecnici del suono del cinema italiano.

Il film "Rosso come il cielo", terza opera di Cristiano Bortone, è una favola delicatissima. Si smarca dalla tentazione della facile retorica con una bella sceneggiatura (scritta con la collaborazione di un sorprendente Paolo Sassanelli) ed un'eccellente direzione della fotografia.Sorprende la bella prova dei bambini, come difficilmente capita di vedere nel cinema italiano degli ultimi anni. La storia scuote gli animi in modo onesto, senza furberie o trovate ruffiane.

Non mi è stato difficile ritrovare, nella storia ed in particolare nella messa in scena dello spettacolo finale sui rumori, le intenzioni e lo spirito della mostra "Dialogo nel buio" e delle varie iniziative ad essa collegate. Per saperne di più su "Dialogo nel buio" visitare il link

http://www.dialogonelbuio.org/

IL TRAILER DI "ROSSO COME IL CIELO"


giovedì 20 novembre 2008

Roquentin Lane

Da beatlesiano non rinnego l'esplicito riferimento alla Penny Lane di "Magical Mistery Tour".
Mi butto in una nuova esperienza da blogger, per la pura necessità di prendere appunti, di tanto in tanto, e perché no, di condividerli.
Così Roquentin Lane diventerà la mia strada virtuale, che percorrerò man mano che questo blog prenderà vita.
Per arrivare.... boh, non so dove, e non m'importa.
In questo virtuale vialetto di periferia dedicato a Roquentin - personaggio preso in prestito dalla letteratura francese e che da tempo fa da mio pseudonimo sul web - ritroverò sicuramente l'entusiasmo della scrittura (senza pretese, sono perfettamente consapevole della mia totale incapacità di scrivere), lo stesso entusiasmo che qualche tempo fa mi fece aprire il mio primo blog sul Cannocchiale (http://roquentin.ilcannocchiale.it/). Quel blog rimase in costante aggiornamento per più di un anno.
Ora ci riprovo, piuttosto che con quel semi-anonimato di Roquentin, con il mio vero nome.

Il mio nome è Emanuele. Umbro (di Terni), Classe '77, programmatore informatico, sognatore, anticonformista e forse anche un po' misantropo... ma a fin di bene.