sabato 24 novembre 2012

Dai verbali delle sedute dell'Assemblea Costituente - Italia, 1946 -1948

Alla vigilia delle elezioni primarie del centro-sinistra, mi reimmergo per qualche ora nella lettura dei verbali delle sedute dell'Assemblea Costituente (1946-1948).
L'archivio dei verbali è consultabile direttamente dal portale web della Camera dei Deputati. Esso è viva testimonianza del confronto fra i grandi uomini - i vari De Gasperi, Togliatti, Terracini, Saragat, La Malfa, Pacciardi, etc. - che hanno scritto coralmente la Carta Costituzionale fondando un'Italia nuova dalle rovine di un'interminabile guerra, dalle ferite lasciate dalla sanguinosa occupazione straniera, dalla guerra civile, dai soprusi di una dittatura ventennale e dai voltafaccia della  Monarchia.
L'archivio dei verbali rappresenta un "backstage" della Costituzione Italiana così ricco di spunti, emozionante, a tratti commovente. I verbali parlano molto del nostro recente passato, ma anche del nostro presente e mi auguro siano un buon punto di riferimento anche per la ricostruzione del nostro futuro.
La storia finora non mi è di sostegno, ma io non voglio proprio credere che noi sappiamo diventare un popolo magnifico solo dopo anni di lunghe tribolazioni e vessazioni.

Ho scelto nella vastità dell'archivio due momenti a mio parere fra i più rappresentativi.

Al termine di un dibattito acceso sulle parole "libertà" e "lavoro", l'assemblea vota l'articolo 1.
Il punto più curioso del dibattito nasce dalla proposta dell'onorevole Togliatti di integrare il primo comma dell'artitolo 1 "L'Italia è una Repubblica Democratica" in "L'Italia è una Repubblica Democratica di lavoratori", a sottolineare il carattere concreto dato al Lavoro nella organizzazionne della nuova Repubblica.
Da qui si susseguono una serie di contestazioni sul presunto carattere "classista" della formulazione. Al termine, si metteranno ai voti le due formule "L'Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro" proposta da Fanfani, Moro, ed altri deputati democristiani, e "L'Italia è una Repubblica Democratica fondata sui diritti di libertà e sui diritti del lavoro", proposta da La Malfa con il sostegno dei socialisti. Per Togliatti la formula di La Malfa introduce concetti poco chiari come i "diritti di libertà" e i "diritti del lavoro", e per questo motivo sceglie la formula più immediata di Fanfani e Moro.
Pongo ai voti, nel suo complesso, il primo articolo della Costituzione della Repubblica italiana, nel seguente testo definitivo:
« L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
« La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione ».
(È approvato).(Tutta l'Assemblea e il pubblico delle tribune si levano in piedi - Vivissimi, prolungati, generali applausi - Grida di: Viva la Repubblica!).

Durante il dibattito sull'inserimento dei Patti Lateranensi all'interno della Costituzione
E' uno dei passaggi cruciali, un gesto che oggi nel 2012 ha ancora spazio per lunghe riflessioni. A detta di Vittorio Foa (socialista) questo fu forse l'unica vera occasione che divise i padri della Costituzione.
Con un colpo di scena il Partito Comunista si unisce alla Democrazia Cristiana e ai Liberali sul voto favorevole per l'inserimento dei Patti Lateranensi nella Costituzione.


De Gasperi: D'altra parte, i deputati democratici cristiani, quando si tratterà delle riforme al Codice Penale, voteranno per la modificazione di qualunque disposizione che possa suonare menomazione giuridica o morale delle minoranze religiose. Il mondo si preoccupa che si crei in Italia una Costituzione di uomini liberi.

Togliatti: La classe operaia non vuole il turbamento della pace religiosa; il Partito comunista non vuole un conflitto fra lavoratori comunisti e lavoratori cattolici e a questo dovere i suoi deputati si inspirano